L’Italia è ancora fuori dal campionato mondiale di calcio

La sconfitta dell’Italia con la Macedonia, per giunta solo del nord😉, ha scatenato l’inevitabile reazione di commenti catastrofici che vanno oltre la delusione dimenticando che allenatore, staff tecnico, calciatori e federazione sono gli stessi che abbiamo osannato 8 mesi fa dopo la vittoria agli europei. Si dimentica che il calcio è uno sport in cui gli episodi, in pratica il caso o la fortuna che dir si voglia, contano parecchio. Ieri abbiamo tirato in porta forse 30 volte senza esito mentre la Macedonia ha fatto un solo tiro da fuori area che è rimbalzato davanti alla mano protesa di Donnarumma. Agli europei è andato tutto per il verso giusto compresi i calci di rigore che sono un sorteggio mascherato. L’unica considerazione tecnica che mi viene da fare è che l’Italia anche allora mi sembrava forte quando in campo c’erano Chiellini, Bonucci, Spinazzola e Chiesa che ieri mancavano per vari motivi. Dopo gli europei si è riproposto uno scenario già visto nel passato che denota limiti caratteriali storici del calcio italiano: la caduta di tensione dopo un obiettivo raggiunto e la difficoltà a realizzare un efficace gioco propositivo d’attacco. In pratica diamo il meglio quando non partiamo favoriti e non siamo costretti ad attaccare. Mi fermo qui perché dovrei citare ancora una volta Gianni Brera ma non voglio annoiare.

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